Esattamente trent’anni fa Regione Lombardia riconosceva e istituiva il Parco del Lura. Il 24 novembre, negli spazi di ComoNext a Lomazzo, il Consorzio ha ripercorso il cammino dei primi tre decenni di attività dell’area protetta di interesse sovracomunale.
Alla presenza di un centinaio di amministratori locali, professionisti, ricercatori ed educatori ambientali, il Presidente Stefano Benzoni e il Direttore Francesco Occhiuto hanno ricostruito la storia dell’Ente insieme a Giacomo Castiglioni, primo presidente del Consorzio per la Depurazione delle acque del torrente Lura – poi divenuto Lura Ambiente Spa – che fin dal 1975 ha promosso una tutela illuminata del sottobacino; a Pasquale Banfi, primo Presidente del Consorzio Parco del Lura, seguito da Giuseppe Cairoli e dallo stesso Benzoni; e a Fabio Lopez Nunes, primo Direttore del Parco.
I loro interventi hanno riportato alla memoria i primi passi dell’Ente, evidenziando una cooperazione tra Amministrazioni locali che, allora come oggi, rappresenta una concreta forma di “democrazia partecipata” e ha consentito la realizzazione di progetti lungimiranti.
A seguire, il forestale Mario Paganini e l’ingegnere Paolo Zaffaroni hanno illustrato i principali interventi di gestione forestale attuati nei circa 2.000 ettari di boschi della Valle del Lura. Dall’avvio delle attività a oggi sono state messe a dimora oltre 100.000 giovani piante su più di 50 ettari di boschi pubblici, insieme a filari e arbusteti, con azioni mirate a migliorare la qualità forestale, la biodiversità e la resilienza degli ecosistemi.
Zeno Codispoti, di Koinè cooperativa sociale, ha ripercorso le tappe del servizio di educazione ambientale che dal 1997 coinvolge migliaia di studenti ogni anno. Il tema dell’educazione ha introdotto le attività di RIVERLHAB, il nuovo progetto del Parco nell’ambito del programma Interreg Italia–Svizzera 2021–2027. Le opere di riqualificazione previste nei diversi territori della valle – Cassina Rizzardi, Guanzate, Cadorago, Rovellasca, Rovello Porro, Saronno e Caronno Pertusella – sono state presentate da Francesca Oggionni, capogruppo del team di progettazione.
Leggi la sintesi delle attività di educazione ambientale di Koinè per il 2024-25
La seconda parte del convegno è stata dedicata ai tavoli di lavoro sulla progettazione territoriale, rivolti ad amministratori, tecnici e professionisti. Alessandro Marieni di ERSAF per il Tavolo Nord e Cristina Alinovi e Angelo Armentano del Centro Studi PIM per il Tavolo Sud hanno coordinato la presentazione di venti progetti, già realizzati o in corso, relativi a fruizione e mobilità, rigenerazione di aree industriali, gestione del rischio idraulico e incremento della biodiversità.
L’obiettivo è stato delineare una visione condivisa e integrata del sottobacino e impostare un programma di azioni comuni per il prossimo futuro. L’esito dei lavori è disponibile sul sito del progetto: www.riverlhab.eu
Il convegno ha inoltre segnato l’avvio del percorso formativo previsto dal progetto Riverlhab, che nel 2026 coinvolgerà amministratori e tecnici nello studio e nell’approfondimento delle migliori pratiche di gestione e riqualificazione fluviale.

Dal confronto tra i due tavoli sono emerse numerose convergenze: la necessità di mettere in sicurezza il territorio attraverso una gestione più efficace del rischio idraulico, l’importanza di rafforzare la connessione ecologica e la continuità territoriale, e il bisogno di una governance coordinata capace di rendere più leggibili e sistemici gli interventi, dalle sorgenti fino alla confluenza della valle.
La fruizione è stata riconosciuta come elemento strategico per presidiare il territorio e stimolare processi di riqualificazione.
Tra gli aspetti positivi si segnalano le proposte innovative – come itinerari sonori e percorsi progettati con il coinvolgimento delle comunità – e il rinnovato valore attribuito alla formazione e alla partecipazione, anche grazie alle iniziative promosse da ERSAF. Grande attenzione è stata dedicata anche alle azioni di forestazione e rinaturalizzazione, fondamentali per creare corridoi verdi e ricucire le aree oggi frammentate, e alla volontà condivisa di rafforzare la collaborazione intercomunale.
Accanto agli elementi positivi, sono stati evidenziati i nodi critici e le sfide che la valle del torrente Lura dovrà affrontare nei prossimi anni: la centralità della qualità delle acque, la necessità di superare la frammentazione territoriale, la gestione delle pressioni in atto in un contesto che ancora manca di un quadro organico in grado di garantire coerenza agli interventi.
Solo attraverso un approccio strutturato sarà possibile assicurare azioni efficaci per l’adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione dei loro effetti.



