Natura, fruizione, riqualificazione ambientale e riduzione del rischio idraulico convivono ai Prati del Ceppo, l’area di laminazione del torrente Lura tra Lomazzo e Bregnano (CO) che dopo tre anni di cantiere è ora aperta al pubblico grazie alla solidarietà e alla collaborazione di dodici comuni coordinati dal Consorzio del Parco del Lura e ai finanziamenti di Regione Lombardia. Sabato 6 aprile 2019 c’è stata una affollata inaugurazione alla presenza di numerosi sindaci e amministratori attuali e passati, progettisti, Regione Lombardia, presidente e direttore del Parco Lura, volontari della protezione Civile e della croce Rossa, la banda del Comune di Bregnano e gli educatori di Koinè cooperativa sociale che hanno condotto le visite guidate e accolto i partecipanti alla giornata.
Il progetto “Opere per la riduzione del rischio idraulico, la laminazione controllata delle piene e la riqualificazione ambientale del torrente Lura nei Comuni di Bregnano e di Lomazzo (CO)” è frutto di una lunga gestazione, nata dalla necessità di restituire spazio al torrente perché potesse trovare sfogo nei momenti di piena. Molti in zona ricordano ancora la grande piena del ’51 a Saronno e i numerosi episodi che l’hanno seguita, anche se meno devastanti.
La forte cementificazione e le piogge sempre più spesso improvvise e concentrate a causa dei cambiamenti climatici ha reso evidente la necessità di prevenire i danni ai centri abitati, alle attività produttive, ai ponti e alle strade ha portato all’idea di realizzare un’opera che limitasse il problema.
Il Torrente Lura nell’area del Lambro – Seveso – Olona è il primo in Italia dove si è sperimentato un Contratto di Fiume. Partito fin dal 2004 il Contratto di Fiume è un accordo territoriale finalizzato a portare tutti gli enti ad attuare politiche di interesse comune, integrando varie competenze professionali e politiche per una migliore e più efficace salvaguardia e riqualificazione ecologico-ambientale dei territori e dei sistemi fluviali, per scongiurare i danni di piene e alluvioni. In sintonia con il Contratto di Fiume previsto per i bacini Olona, Bozzente, Lura questa è una realizzazione riconosciuta a livello nazionale come riqualificazione fluviale e mitigazione del rischio idraulico.
Le aree di laminazione realizzate tra Lomazzo e Bregnano sono una buona pratica, un esempio di collaborazione tra diverse amministrazioni, professionalità, imprese. L’iter procedurale è stato lungo, complesso ma è stato anche innovativo e partecipativo. Un progetto ambizioso che ha portato alla riqualificazione ambientale di 200.000 metri quadrati, ora fruibili dagli abitanti che qui trovano un ambiente naturale non solo bello ma arricchito da piste ciclabili, sentieri, punti di osservazione per vedere da vicino la fauna che sempre più numerosa sta trovando casa nelle nuove zone umide, nei canneti e nel futuro bosco.
L’area è inoltre stata restituita al demanio grazie a un paziente lavoro da parte del parco che ha saputo dialogare con i numerosissimi piccoli proprietari dei terreni che in via bonaria hanno ceduto i propri appezzamenti per l’esproprio, permettendo così l’inizio dei lavori senza intoppi.
‘Habitat per tutelare gli abitati’ è l’obiettivo del parco e ben sintetizza quello che qui si è saputo realizzare.
Il nome ‘Prati del ceppo’ dato alle aree di laminazione deriva dai prati stabili che hanno da sempre caratterizzato la zona e dalla presenza della pietra locale, il Ceppo lombardo, molto usato in passato nell’edilizia e qui ora utilizzato per rivestire i manufatti realizzati per la regolazione delle acque e per i camminamenti.
La partecipazione dei cittadini è stata importante negli anni e ha consentito di migliorare il progetto, che inizialmente prevedeva infrastrutture ben più impattanti e puramente funzionali allo scopo di tutela idraulica, che non contemplava l’aspetto della fruizione dell’area verde così apprezzata dagli abitanti.
Importante e non scontata è stata la solidarietà di amministratori di varie epoche e dei cittadini in particolare dei due comuni di Lomazzo e Bregnano, che hanno subito il disagio dei cantieri durati tre anni. La solidarietà è andata ai Comuni a valle dei loro territori e verso le future generazioni, che possono vivere d’ora in poi in un territorio messo al sicuro dal rischio di esondazioni. Una vera e propria “solidarietà di bacino” come sottolinea il Direttore del parco Francesco Occhiuto.
Sarà quindi un laboratorio per tutta la Lombardia per portare questo approccio nei tanti progetti simili che dovranno essere realizzati, visto che l’Autorità di Bacino del Po ha da tempo indicato a tutti i corsi d’acqua che affluiscono nel più lungo fiume italiano la necessità di realizzare aree di laminazione per scongiurare il rischio idraulico.
Natura, cultura, biodiversità sono le parole al centro del lavoro del Centro biodiversità voluto dal Parco a poca distanza proprio dai ‘Prati del ceppo’. La bella struttura in legno del Centro ha preso il posto di un precedente edificio legato agli impianti di depurazione. Aperto nella primavera del 2017, ben prima della fine dei lavori, sta assolvendo lo scopo di avvicinare sempre di più i cittadini alla scoperta della natura di questo territorio, compito affidato dal parco a Koinè cooperativa sociale che ha l’incarico di organizzare attività di educazione ambientale per le scuole del territorio, il Quaderno di fiume, oltre a corsi per adulti, giornate tematiche aperte a tutti, mostre itineranti, campagne social come #aluraparcolura e un video che ha recentemente vinto due premi a Festival di cinema.
La comunità che abita lungo il torrente ha sempre avuto uno stretto rapporto con il suo corso d’acqua. «Ci vediamo al Lura!» era una frase di rito fin dagli anni 40, perché al Lura ci andavano tutti ed era proprio lì, sulle rive del torrente, che si svolgeva la vita dei ragazzi, ogni pomeriggio, subito dopo la scuola. Le storie dei ragazzi, di chi ha abitato e ancora oggi vive questo territorio sono raccontate come un vero e proprio romanzo nel libro “Noi del Lura. Il futuro da una storia” dello scrittore Giuseppe Guin. Un libro tutto da leggere che il parco ha voluto realizzare e viene ora distribuito gratuitamente ai cittadini stessi, protagonisti dei racconti.
I NUMERI
- 340.000 metri cubi di acqua invasati nelle due aree realizzate
- 12,5 milioni di euro investiti
- 200.000 i metri quadrati dell’area interessata
- 0 i metri cubi di terreno usciti dall’area di cantiere
- 10.000 le piante autoctone piantate nell’area
- 12 i Comuni del Parco Lura
- 46 i chilometri di lunghezza del torrente Lura
- 20 i chilometri tutelati dal Parco Lura
I numerosi soggetti coinvolti nel progetto sono elencati nel sito dedicato al progetto di laminazione del Lura
L’ ALLEGATOTECNICO_areelaminazione, pubblicate sul libro ‘Noi del Lura’ si può scaricare in PDF