Il rispetto del bambino come primo motore della relazione

Dopo trent’anni esatti di attività nel campo dell’infanzia, della tutela dei minori e dell’educazione ambientale, abbiamo voluto elaborare un nostro Sistema di Tutela – Child Safeguarding Policy per promuovere una cultura che metta al centro il benessere, la felicità e l’opportunità di un futuro sereno per tutti i bambini e gli adolescenti che incontriamo nel nostro lavoro quotidiano e per fare in modo che questa cultura di cura e attenzione oltrepassi i confini dei servizi e contribuisca a promuovere comunità educanti, attente e rispettose.

 

Perché abbiamo deciso di codificare un Sistema di tutela lo abbiamo chiesto a Sara Chinnici, responsabile pedagogica della cooperativa. “Lo abbiamo fatto perché abbiamo voluto mettere per iscritto le pratiche educative che caratterizzano il nostro modo di lavorare, che si basano sul rispetto dei bambini e delle bambine come persone e sul rispetto del loro corpo, delle loro emozioni e dei loro vissuti. Per fare questo abbiamo chiesto aiuto a Save the Children, che da tanti anni si occupa di queste tematiche e accompagnato altre realtà nella realizzazione di un sistema di tutela, e siamo stati affiancati dalla cooperativa EDI spin-off di Save the Children.

La cooperativa EDI ha accompagnato inizialmente un primo gruppo di persone che lavorano in cooperativa in diversi ruoli, dalle direzioni fino ai coordinatori, agli educatori ed educatrici, nella stesura di questo documento e successivamente ha coinvolto le responsabili pedagogiche che lavorano direttamente a contatto con i bambini e le bambine e le loro famiglie in questi percorsi di formazione. Sono stati incontri molto intensi dal punto di vista emotivo per i nostri operatori. Abbiamo osservato anche un grande ritorno di consapevolezza su queste tematiche, su rispetto e tutela del bambino.

Ragionando con le educatrici, siamo partiti dai momenti della giornata in cui i bambini vivono situazioni più critiche, legate per esempio al pianto del bambino perché è affaticato, triste perché ha salutato la propria mamma o il proprio papà. Siamo convinti che quel pianto non vada bloccato ma sostenuto, stando accanto al bambino che piange, senza interromperlo a tutti i costi.

Dal punto di vista delle pratiche educative ad esempio riteniamo importante avvicinarci al corpo del bambino piccolo, con molto rispetto e questo lo facciamo per esempio chiedendo sempre il permesso al bambino di poterci avvicinare. Come facciamo a chiedere il permesso a un bambino piccolo? Chiedere il permesso non significa solo aspettare una sua risposta verbale ma anche una risposta che passa attraverso un gesto, un comportamento non verbale. La semplice pulizia del naso o il cambio del pannolino sono gesti molto intimi e sono gesti di cura solo se vengono fatti nel rispetto del bambino.

Abbiamo deciso e voluto condividere il Sistema di tutela con le famiglie, con i genitori e i nonni che frequentano i nostri servizi, durante gli incontri formativi che organizziamo all’interno dei servizi, perché vogliamo che l’impegno che ci prendiamo nei confronti dei bambini sia pubblico. Per questo chiediamo anche a loro di firmare il patto di corresponsabilità educativa, un documento in cui sottoscriviamo sia noi che le famiglie l’impegno di mettere al centro il benessere dei bambini”.

“Siamo culturalmente abituati a riconoscere come maltrattamento prevalentemente le azioni che lasciano segni ‘visibili’ ed immediati sul corpo o nella psiche di bambine, bambini e adolescenti.
Diamo, spesso, poco valore ad atteggiamenti, pratiche e consuetudini inadeguate che in modo meno evidente, più subdolo, ledono la dignità della persona. Sentiamo pertanto forte il dovere di alimentare sguardi nuovi, che riconoscano il rispetto come primo motore della relazione.” ha detto Paola Radaelli, presidente di Koinè in carica durante tutto il percorso di definizione e dell’ufficializzazione della policy, avvenuta in data 31 marzo 2022.

“Abbiamo una grande opportunità quando siamo accanto ai bambini e alle bambine e agli adolescenti che incontriamo quotidianamente, ma anche una grande responsabilità. È per questo motivo che chiediamo a tutti i nostri lavoratori, anche e soprattutto a chi inizia a lavorare con noi, di impegnarsi a vivere il percorso formativo del Sistema di Tutela che proponiamo” Ha detto Alessia Minuz, presidente di Koinè cooperativa sociale “Sentiamo forte il dovere di contribuire a far crescere la consapevolezza dell’importanza di alimentare costantemente competenza, professionalità e rispetto nello sguardo dei professionisti che incontrano bambini e bambine nei servizi in cui lavorano. È questa la spinta che insieme alla cooperativa EDI, partner strategico nella progettazione ed esecuzione di attività formative di Save The Children, ci porta a proporre anche percorsi di consulenza e formazione su questo tema a enti (associazioni, scuole, cooperative, realtà private, ecc.) e territori interessati a promuovere una cultura volta al rispetto e alla tutela dei bambini e ragazzi”.

Siamo una cooperativa sociale con circa 330 soci che opera dal 1992 nell’area Infanzia, Minori e Famiglie, Ambientale e Cultura e Formazione, in 100 comuni della Lombardia, con particolare attenzione ai temi della sostenibilità, dell’inclusione sociale e della cultura, in coerenza con la vision “Capaci di futuro. Persone, servizi e luoghi per un’economia sociale della felicità”. 

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