Il convegno si articola in due momenti, strettamente connessi. Il primo dedicato ad ascoltare racconti e testimonianze di giovani che hanno vissuto esperienze interessanti. Il secondo per rileggere queste esperienze guardando dietro le quinte il lavoro di operatori che hanno contribuito a creare le condizioni per promuovere questo tipo di esperienze.
Due momenti caratterizzati da due movimenti complementari. Il primo movimento è raccontare ciò che si è fatto e sperimentato, attraversando questo periodo di emergenza, per continuare a comunicare, esprimersi, mantenere legami, alimentare socialità, produrre culturale, sperimentare forme di cittadinanza attiva. Il secondo movimento guarda al futuro, agli elementi che possono contribuire ad innovare il modo di fare politiche giovanili, di fare cose con i giovani. Due momenti e due movimenti che partono da esperienze sperimentate nel territorio, a Settimo M.se, così come in altri comuni del rhodense, per confrontarsi con progettualità di altre regioni italiane, mettendo al centro le voci dei più giovani in dialogo con operatori ed esperti del settore.
Per connettere idee, sperimentazioni, metodo, per fare rete tra politiche giovanili.
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