“I borghi di Milano: radici urbane, cultura universale e integrazione sociale” è il titolo del secondo convegno organizzato dall’Associazione Antichi Borghi Milanesi per la promozione di questi angoli di città così poco capiti, soventemente poco apprezzati e ancora meno curati e conservati. Invece, in virtù della loro secolare esistenza, hanno molto da dire, ancora.

Il convegno si svolgerà nella sala del Museo del Risorgimento al mattino. Parteciperà una dozzina di relatori, più gli interventi istituzionali necessari per seguire l’argomento e fare tesoro dei messaggi che saranno diffusi. Inizia Paola Barsocchi, nota come storica della chiesetta del Lorenteggio, esempio significativo di come la volontà popolare si sia imposta per la sua conservazione. Qui Barsocchi parlerà della cascina Monterobbio, destinata come altri monumenti a un irreversibile degrado, se non si interverrà per salvarla e salvare anche gli affreschi del giovane Francesco Hayez. Si proseguirà con l’attualità urbanistica del borgo, con importanti interventi riguardanti l’argomento “Certosa di Garegnano”, il monumento storico-artistico più importante, con Chiaravalle, della vastissima periferia milanese, a cura di Roberto Gariboldi, e il senso dell’identità storica del borgo a cura del direttore de “Il Diciotto”, Maurizio Mazzetti, operante a Baggio, un luogo dove la memoria storica collettiva conta molto. Infine, tra le altre cose, si parlerà anche di come coinvolgere i cittadini e le scuola nella riscoperta della città storica “orizzontale”, con interventi affidati a Stefano Ferri e a Cristina Cocilovo.

Alle 10.15 è previsto l’intervento di Roberto Mura sull’Abbazia di Chiaravalle

Il convegno e stato pensato e organizzato in particolare da Riccardo Tammaro, uno degli storici più illustri dei borghi milanesi.