E’ in partenza il progetto Edugamers for kids 4.0. Se è vero che i videogiochi non sono semplicemente ‘una perdita di tempo’ è anche vero che molti genitori ‘migranti digitali’ alle prese con figli che passano molte ore al giorno immersi nel loro mondo fatto di console e connessione wi-fi hanno tutti lo stesso problema, come gestirlo? Come fare in modo che non diventino dipendenti dai video game?
Innanzitutto non dobbiamo pensare che il gap da colmare sia troppo grosso e che in questa battaglia i genitori siano soli. Per questo è nato il progetto Edugamers for kids 4.0
Ma chi è l’EduGamer?
Un educatore con spiccate capacità di gamer che aiuterà i genitori, grazie alle sue competenze eterogenee, a ridurre la distanza dai nativi digitali, per comprendere e comprendersi meglio. L’EduGamer giocherà online con i ragazzi e li supporterà nel loro percorso di maturazione digitale, nell’esplorazione delle abilità sviluppate dai videogiochi, nell’autoregolazione del tempo di gioco e nella scoperta di sé e delle proprie emozioni.
Cosa fa l’Edugamer?
- Aiuta il ragazzo nella regolazione del TEMPO DI GIOCO, nella gestione delle RELAZIONI, nel controllo delle EMOZIONI, nel ritrovare il GUSTO dell’analogico
- agevola la COMPRENSIONE tra figli e genitori, tra ragazzi e insegnanti rende consapevoli degli APPRENDIMENTI e aiuta nella LETTURA CRITICA dei giochi, delle loro regole, dei rituali e dei valori che possono trasmettere
Come agisce?
- ONLINE Consulenza ai genitori, Sessioni di gaming con i ragazzi
- OFFLINE: SCUOLE Laboratori di gaming consapevole ragazzi/insegnanti
- OFFLINE: CIRCOLI E CENTRI DI AGGREGAZIONE Laboratori di gaming condiviso genitori-figli
Il digital devide
L’esistenza di un digital divide è una delle minacce più gravi alle possibilità di uno sviluppo equo e armonico del Paese. L’esclusione digitale rischia di diventare una forma di esclusione complessiva da ambiti sempre più importanti della vita associata e da veri e propri diritti di cittadinanza.
Il digital devide generazionale è un fenomeno particolarmente evidente in Italia, dove secondo le statistiche la percentuale di over 50 che utilizza Internet è meno dellametà rispetto agli altri Paesi europei.
Come è andata la raccolta fondi
Fino al 20 novembre 2019 è stata online la raccolta fondi per sostenere il progetto e aiutarlo a partire.
Sul sito dedicato alla raccolta fondi EPPELA è stato possibile fare una piccola donazione o contribuire concretamente e portarsi a casa una consulenza che sarà erogata nel 2020 alla partenza del progetto.
Chi c’è dietro al progetto
Il progetto nasce da un’intuizione dei founder, Serena Naldini e Mauro Maurino, genitori di due ragazzini appassionati di video games, ex educatori di strada, oggi attivi nel mondo del non profit come responsabili della gestione e della comunicazione di Crescere Insieme, Onlus torinese attiva da oltre 40 anni nel settore dei servizi educativi insieme ad Access point e Apriti Sesamo, cooperative di Roma.
Il ruolo di Koinè
Koinè è prima affiliata al progetto in Lombardia e proprio in questi giorni ha aperto le selezioni per la ricerca di edugamer. Le prime azioni dedicate a bambine e bambini, alle ragazze e ragazzi, famiglie e scuole saranno attive a partire da gennaio 2020.
Crediamo che i video games non siano un incidente della storia: gli apprendimenti che vengono sviluppati attraverso i giochi sono funzionali al contesto in cui si vive. Se la sfida dell’educazione digitale è importante dobbiamo domandarci come affrontarla nei luoghi educativi: famiglia, scuola, luoghi aggregativi alimentando e diffondendone la conoscenza.
Aderiamo a questo progetto con l’intento di promuovere nuove occasioni che possano facilitare il dialogo genitori-figli e fornire alle famiglie strumenti utili per affrontare le ansie e le perplessità verso il mondo del gaming, tacciato di portare dipendenza, violenza, ridurre la creatività, e non invece di essere un punto di riferimento della cultura dei giovani e della contemporaneità , oltre che un mercato enorme di scala mondiale, che produce posti di lavoro di qualità – Elena Crusi e.crusi@koinecoopsociale.it
In continuità con la metodologia educativa che contraddistingue il nostro operare, i nostri edugamer si porranno in un dialogo aperto con le ragazze e i ragazzi per sollecitare
- chiavi di lettura critica dei rituali e dei modelli proposti dai videogiochi popolari
- suggestioni per comprendere e gestire le emozioni che si scatenano giocando
- comportamenti sociali utili a costruire relazioni positive in rete
- modalità per autoregolare il proprio tempo di gaming
- esperienze e consigli per mantenere il “gusto” del reale
Inoltre sono previsti momenti di confronto con i genitori sul percorso svolto nelle sessioni di gaming oltre a interventi di supporto consulenziale e orientamento a cura dello staff del progetto, formato, oltre che da educatori, da pedagogisti, psicologi e gamer.