La figura del coordinatore, o più spesso della coordinatrice, nei molti servizi che gestiamo riveste un ruolo fondamentale e complesso. In una intera giornata di workshop, a fine novembre, abbiamo coinvolto otto studenti dell’Università Bicocca di Milano frequentanti la facoltà magistrale di scienze pedagogiche. Abbiamo voluto aprire una riflessione sul ruolo non solo di azione ma anche di pensiero, di cura, di relazione e rete che riveste il coordinatore.
Il coordinatore non è una monade ma è collocato dentro a un’équipe e tra le sue arti ha anche quella del saper delegare: capacità che va coltivata che non si ripete mai uguale perché dipende sempre dalla relazione e dalle persone che ha di fronte, dalle loro motivazioni, dal loro modo di comprendere il senso del compito affidato, dal tempo di far crescere altre future risorse. Delegare è riconoscere i propri limiti e valorizzare le competenze della figura delegata
Etimologicamente l’azione del coordinare “è quella di ordinare insieme, disporre più cose o elementi nell’ordine più adatto al fine che si vuol raggiungere”
Quindi il coordinatore riveste un ruolo complesso, molteplice, in contesti complessi e guidato da mappe che devono essere abitate e continuamente interrogate attraversa differenti dimensioni:
- pedagogica
- organizzativa
- relazionale
- amministrativa
- documentale
Gli 8 studenti e studentesse a partire da un’attività laboratoriale si sono messi in gioco, hanno attraversato queste dimensioni e interrogato le loro mappe per produrne di nuove e differenti. Nel pomeriggio hanno lavorato a piccolo gruppo su consegna della loro tutor di tirocinio.
La nuvola di significati restituisce un messaggio inequivocabile: il sociale oggi è in crisi; questo lavoro è faticoso ma “NE VALE LA PENA”