La Befana è venuta a trovarci sabato 5 gennaio 2019 al Centro Biodiversità del Parco Lura a Lomazzo.
Tante le famiglie che sfidando il freddo invernale hanno partecipato con noi alle attività nel bosco.
I giochi sono partiti da lontano, dalla tradizione da cui deriva la figura della Befana.
I Celti e dopo di loro i Romani credevano che dopo il solstizio invernale, si dovesse celebrare la morte e la rinascita della natura. Pensarono che questo giorno di festa potesse capitare dopo dodici notti dal solstizio. In queste notti delle figure femminili volavano sui campi coltivati, per propiziare la fertilità dei futuri raccolti, da cui il mito della figura volante.
A partire dal IV secolo d.C., la Chiesa di cominciò a condannare tutti riti e le credenze definendole opere sataniche. Così le donne volanti sopra i campi vennero raffigurate come streghe dall’aspetto vecchio, curvo e brutto, da qui anche l’origine della scopa.
Passarono gli anni e la Chiesa capì che se voleva attirare a sé nuove anime doveva accettare alcune tradizioni pagane e così l’antica figura femminile con la scopa fu accettata gradualmente, come una sorta di dualismo tra il bene e il male. L’aspetto da vecchia simboleggia l’anno passato: una volta davvero concluso, lo si può bruciare.
Il termine epifania, di origine greca, significa “manifestazione”, “apparizione” ed era utilizzato nell’antichità per indicare la salita al trono di un imperatore.
A noi ci piace pensare che nella notte dell’Epifania su tutti i campi del Lura passi una donna a cavallo di una scopa che auguri a tutti gli esseri viventi un prospero anno.
La terra, le foglie e i lombrichi sono stati gli ingredienti della caccia al tesoro a tema Befana a cui grandi e bambini hanno partecipato.
Il prossimo appuntamento sarà il 20 gennaio con il corso di pittura, per adulti.