Rallentiamo insieme, spunti per coltivare la lentezza

La lentezza è il tema che affrontiamo dopo la cura delle emozioni e dopo lo  ‘Stupore all’aperto’. Nelle prossime settimane, con la complicità del caldo, del frinire delle cicale, del profumo d’estate che si sente persino in città vogliamo proporvi di rallentare insieme a noi, per assaporare ogni istante ed avere il tempo di prenderci cura di noi e dei nostri affetti.
Vi proporremo articoli e approfondimenti sul tema della lentezza, del riposo, della necessità di avere, nel corso delle nostre giornate, anche qualche momento di noia!
Chi volesse approfondire l’argomento, troverà ricca letteratura anche in rete, noi vogliamo segnalarvi, per iniziare:

  • “Elogio della lentezza” di Lamberto Maffei (per i grandi)
  • “Storia di una Lumaca” di Luis Sepulveda, ed. Guanda (per grandi e piccini!)

Continuate, dunque, a seguirci… ma con calma!

attività per bambine e bambini

PREPARIAMO LE VALIGIE INSIEME!

“Aiutami a fare da solo” – Maria Montessori

prepariamo le valige

Come vi abbiamo già raccontato nei mesi scorsi, consentire ai vostri bambini di collaborare in casa li farà sentire utili e competenti; questo darà loro una grande sensazione di fiducia e li aiuterà a farsi carico di piccole responsabilità.
Nel periodo estivo è piacevole per tutti trascorrere qualche giorno, anche solo un fine settimana, in un contesto diverso, più libero e rilassato (… le vacanze!) rispetto a quello che viviamo quotidianamente.
Ecco che allora può essere altrettanto piacevole e divertente coinvolgere i bambini nella preparazione della loro borsa o valigia!
Mentre voi vi occupate della “regia” generale della preparazione dei bagagli, potete dare ai bambini un compito alla volta: ad esempio, scegliere due – anche tre, per i più grandini, che sanno già quantificare “più di due” – magliette con determinate caratteristiche che indicherete loro (devono essere chiare e avere le maniche corte; oppure una a maniche corte e una a maniche lunghe…); allo stesso modo, scegliere gonne o pantaloncini; scarpe, calze e cappelli.
Una volta preparati i vestiti, potete dare loro un contenitore (una bustina, una piccola scatola) in cui mettere gli oggetti da toelette; se i bimbi sono piccini darete loro indicazioni (il tuo spazzolino, il tuo pettine, il ciuccio…), se sono già più grandi potete aiutarli a ricordare quali oggetti vanno nel “beauty case” ripercorrendo insieme a loro i rituali di pulizia che fate insieme mattina e sera, chiedendo loro di mettere nel contenitore tutti gli oggetti che servono per quel determinato momento.
Non dimenticate di invitare i vostri bambini a mettere nella loro borsa qualcosa di interessante, che li intrattenga durante il viaggio oppure una volta “sistemati”: il libro preferito, il gioco più amato…
Vedrete che in questo modo la preparazione delle valigie sarà certamente (più lunga… ma dobbiamo vivere con lentezza, ricordate?) fonte di grande coinvolgimento e soddisfazione.
Buon viaggio!
BENEFICI:
• Insegnare ai bambini sin da piccoli ad essere collaborativi in casa è molto importante: imparano ad assumersi delle responsabilità nell’ambito di un contesto familiare e, man mano che crescono, diventerà più facile trasferire queste competenze in tutti gli aspetti della loro vita
• le faccende domestiche aiutano i bambini a sviluppare, in modo molto empirico, alcune importanti abilità cognitive… nel nostro esempio, scegliere due o più capi d’abbigliamento aiuta a imparare la matematica!

riflessioni

FERMARSI PER RIPARTIRE

fermarsiUna domanda che ricorre spesso in questo periodo è “Quando e come si riuscirà a tornare alla cosiddetta normalità?”. Ma si tratta di “ri-tornare” o di “ri-partire”?
In questo momento storico in cui viaggiare è più complesso, ci si può dedicare al percorso dal contatto con sé stessi alla vicinanza (emotiva) con gli altri.
Nel passaggio dalla dimensione individuale (il tempo dell’io) ad una nuova dimensione comunitaria (lo spazio del noi) non bisogna dimenticare la valigia! Cosa della vita pre CoViD-19 dobbiamo tenere, cosa possiamo lasciare? Cosa, in questi mesi, abbiamo scoperto di noi stessi e ora può far parte del bagaglio?
E ancora, i compagni di viaggio: nella maggior parte dei casi, sono le persone che si scelgono per condividere le esperienze; talvolta possono anche essere guide esperte che accompagnano, per un periodo, alla lettura delle mappe e alla scelta dei sentieri.
Il Centro Specialistico Astrolabio, attraverso i suoi professionisti, offre la possibilità di tracciare sentieri diversi, intraprendere nuovi cammini, esplorare spazi inediti … buon viaggio!
(Vera Pasquino psicologa e psicoterapeuta Incontrarsi in Astrolabio )

 

L’IMPORTANZA DELLA NOIA

Nei mesi appena trascorsi ci siamo spesso trovati davanti a lunghe giornate da “riempire”: l’emergenza sanitaria e le conseguenti misure di contenimento del contagio hanno in molti casi costretto a un riadattamento dei tempi e delle routine di tutti, piccoli e grandi.
“E adesso, cosa faccio?” : la noia può essere spesso vissuta come emozione “negativa”, un vuoto da colmare il prima possibile, una condizione spiacevole da allontanare, tanto che a volte per descrivere questi momenti di attesa e apparente inattività si usa l’espressione “tempi morti”.
Eppure questi momenti rappresentano un’esperienza necessaria e importante per la crescita dei bambini e dei ragazzi. La noia, da questo punto di vista, rappresenta per loro un vero e proprio diritto: i momenti “vuoti” regalano l’opportunità di fermarsi ed elaborare le esperienze vissute, lasciandole sedimentare e maturare dentro di sé; essi rappresentano inoltre uno spazio utile a stimolare e alimentare l’immaginazione e la creatività, fondamentali per lo sviluppo cognitivo ed emotivo.

«La capacità dell’individuo di stare solo con sé stesso è uno dei segni più importanti di maturità nello sviluppo affettivo » afferma Donald Winnicott, pediatra e psicoanalista.

vincitore al rallentatore

Nell’accezione comune, la lentezza, in particolare nella nostra società, assume una connotazione spesso negativa. Colui che procede lentamente non arriva primo, non tiene il passo, non coincide con l’immagine del vincente, del campione. Ma proviamo a immaginare un “vincitore al rallentatore” sembra un’espressione al limite del possibile. Eppure, esistono campioni che se la sono presa con calma, nello sport come nella vita.
Siamo così dentro il mondo delle prestazioni, delle gare dei confronti, che abbiamo dimenticato quanto sia necessario prendersi cura di se stessi. Ci vuole tempo per conoscere le potenzialità, nostre o altrui.
Per educarci o educare bisogna osservare, cogliere, sapersi collocare nella dimensione dell’attesa.
Siamo, troppo spesso, portati a pensare che non abbiamo tempo per attendere in quanto si entra di diritto a far parte della categoria dei lenti, dei non predestinati. Quando si va veloce, quando si corre, il mondo attorno a noi sembra troppo scontato per essere degno di un’attenta osservazione, ma perché mai dovremmo guardare il mondo se non abbiamo il tempo per conoscere nemmeno noi stessi?
Certo, pur di vincere, di guadagnare, di correre, di far contenti coloro i quali ci stanno valutando, abbiamo imparato a regalare il nostro tempo, la nostra lentezza, la possibilità di fare ciò che più ci appartiene. Stare nella lentezza significa sviluppare le proprie doti, accorgersi di quelle potenzialità, magari non facili da leggere, che appartengono al nostro mondo interiore, non a quel mondo imposto dall’esterno, fatto di rivalità, di competizione. Esiste un mondo che non ci vuole rendere protagonisti attivi della nostra vita, che intende guidarci senza nemmeno conoscerci, esiste un mondo che usa la forza d’inerzia per non farci andare dove vorremmo.
E noi, noi, in tutto questo, cosa facciamo …
Possiamo decidere se continuare a correre per far contento qualcuno che ci spinge, che vorrebbe farci vincere una gara che nemmeno a noi interessa portare a termine. Oppure, con lentezza, con calma, possiamo prendere per mano il nostro tempo e cominciare a capire che pensare a noi e per noi sarebbe un gesto di gran rispetto, quanto meno, per provare a “correre o a camminare lentamente” nella giusta direzione. – testo di Flavio Barattieri  educatore e coordinatore Minori

Il silenzio – Maria Montessori (uno spunto a 150 anni dalla nascita)

maria montessori“Il silenzio acuisce le nostre sensibilità. Stando in silenzio non solo possiamo ascoltare con maggiore attenzione la parola dell’altro, e quindi “incontrarlo”, ma riusciamo a cogliere profondamente la realtà che ci circonda. E’ importante allora permettere al bambino di vivere anche questa dimensione, preservando sempre nei suoi confronti una relazione di accoglienza e supporto”.
“Favorire il silenzio non significa tuttavia imporlo, zittendo il bambino, ma piuttosto creare le condizioni affinché esso si manifesti spontaneamente: offrendo al bambino un ambiente non rumoroso, non interrompendolo verbalmente quando svolge con interesse un’attività, permettendogli di osservare un insetto che cattura la sua attenzione o un sassolino raccolto per terra, senza voler essere sempre interpreti con le nostre parole dei suoi pensieri”. (M.Montessori)

Silenzio, lentezza e rispetto dei tempi individuali dei bambini sono alla base dell’agire educativo nei servizi alla prima infanzia di Koinè. STARE con i bambini significa condividerne i tempi e lasciare che apprendano SO-STANDO con sé stessi e nell’ambiente.

ricette

Con l’aiuto delle educatricie delle cuoche dei nostri asili nido abbiamo raccolto una serie di ricette di cucina adatte ai bambini.  Coinvolgere i bambini nella preparazione della cena può essere molto stimolante, proprio perché siamo convinti che si possa sperimentare partendo dalle cose quotidiane. Spesso capita che quando ci si avvicina alla cucina i bambini prendano una seggiola ed inizino ad osservarci: in effetti, in cucina ci sono utensili e azioni che affascinano tanto i bambini. Perché non fare insieme questa attività meravigliosa?

Abbiamo pensato a macedonie, insalate di riso, trovi queste e molte altre ricette nella news dedicata

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Credits

Immagine coordinata e creatività:
lateral.biz

Sviluppo: 
dotnext.it