Noi non ci voltiamo dall’altra parte

Mentre in Italia i servizi educativi e le scuole si preparano ad accogliere bambine, bambini e famiglie per l’inizio di un nuovo anno, in altre parti del mondo, come Gaza e Kiev, l’infanzia è negata. Dove la guerra devasta territori e vite, non c’è spazio per l’educazione, per il gioco, per la crescita. Ai bambini di quei luoghi è negato non solo il diritto all’istruzione, ma il diritto stesso alla vita.

È in questo contesto che Koinè ha scelto di aderire al comunicato “Noi non ci voltiamo dall’altra parte”, promosso dal Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia a cui aderiamo.

Come Koinè cooperativa sociale, abbiamo scelto di aderire con convinzione al comunicato ‘Noi non ci voltiamo dall’altra parte’ promosso dal Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia, perché, in quanto educatrici ed educatori, non possiamo restare indifferenti di fronte alla negazione dei diritti fondamentali dei bambini nelle zone di guerra. Il nostro impegno quotidiano con l’infanzia e con i minori ci chiama a prendere posizione, a promuovere consapevolezza e a costruire alleanze per difendere il diritto alla vita, all’educazione e alla pace. È un atto di responsabilità, ma anche di speranza: perché ogni bambino, ovunque nel mondo, merita di crescere libero dalla paura – ha detto Alessia Minuz presidente di Koinè

“NOI NON CI VOLTIAMO DALL’ALTRA PARTE”

In questi giorni e nei prossimi riprenderanno le attività i servizi educativi e le scuole accogliendo bambine, bambini e genitori per un nuovo anno. Queste giornate sono piene di emozioni, entusiasmo e aspettative per quello che sarà un nuovo o il proseguimento di un percorso di crescita, di accompagnamento allo sviluppo, di novità.

Tutto ciò però non potrà essere vissuto dalle bambine e dai bambini dei Paesi in guerra, in particolare Gaza e Kiev.
Per loro è negato il diritto all’educazione e all’istruzione, è negato poter fare esperienze con coetanei, è NEGATO IL DIRITTO ALLA VITA in pieno contrasto con l’art. 6 della Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza e l’art. 38 che prevede il rispetto delle regole umanitarie e la cura e protezione dei fanciulli.
Quei corpi dilaniati dalla paura, dalla fame, dalle bombe NON possono lasciarci indifferenti. Ancor di più chi si occupa di educazione e tutti i giorni della propria vita professionale è a contatto con bambine e bambini.

Quando guardiamo negli occhi un bambino, quando sfioriamo con una carezza il suo corpo non possiamo non vedere i corpi dilaniati dei bambini di GAZA, di Kiev e di qualunque altro posto del mondo ove le guerre incombono e distruggono persone e territori. Le immagini che riceviamo dalle organizzazioni umanitarie e dai giornalisti che sono sul posto, a rischio della propria vita, ci inorridiscono, sono raccapriccianti.
Tutto questo nel silenzio della politica forte del mondo! Perché non possiamo accettare che finora non si sia giunti a trovare possibilità di interrompere questo genocidio. Perché tale è.
Allora noi che educhiamo, che incontriamo bambine e bambini con le loro famiglie tutti i giorni non voltiamoci dall’altra parte, ma creiamo quella forza di cui siamo capaci affinché ci sia l’ascolto per interrompere questa barbarie della vita umana.

Non basta ripeterci “siamo umani” occorre che ognuno di noi, in base alle proprie capacità, si prenda la responsabilità di dire BASTA.

Si invitano, pertanto, tutte le strutture educative da 0 anni in poi a voler essere protagonisti:

NON VOLTIAMOCI DALL’ALTRA PARTE, SVEGLIAMO LE NOSTRE COSCIENZE, AGIAMO IL NOSTRO SAPERE EDUCATIVO PER TUTTA L’INFANZIA DEL MONDO AFFINCHE’ OGNI BAMBINO POSSA GODERE DEI SUOI DIRITTI FONDAMENTAL

nidi e infanzia
Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia – Via Cà Selvatica 7 40123 Bologna

Condividi su

News

Mentre in Italia i servizi educativi e le scuole si preparano ad accogliere bambine, bambini e famiglie per l’inizio di un nuovo anno, in
bandiera della pace

Credits

Immagine coordinata e creatività:
lateral.biz

Sviluppo: 
dotnext.it