Fare in modo che gli ospiti raggiungano l’autonomia economica e possano proseguire autonomamente il loro cammino, con una casa propria, un lavoro, in modo da potersi riunire nuovamente alla loro famiglia: è questo lo scopo della comunità della Tillanzia, che abbiamo deciso di sostenere, come ci ha spiegato Luisa la coordinatrice del progetto che siamo andate a trovare qualche giorno fa.
Per ora la comunità, nata grazie all’impegno della Fondazione Casa della carità e ospitata negli spazi della Congregazione delle Suore del Preziosissimo Sangue di Gesù a Milano, accoglie tre donne e cinque bambini sotto i dieci anni segnalati dai Servizi Sociali, ma sono già molte le richieste che arrivano e diventa sempre più urgente arredare altre stanze e gli spazi comuni, per poterle accogliere.
Don Virginio Colmegna, presidente della Casa della carità, ci ha raccontato come “L’aspetto culturale di creazione di coesione sociale sul territorio è per noi prioritario e ci sembra che questo progetto lo rappresenti. Non è un progetto di assistenzialismo ma di reciprocità e trasparenza”, parole in cui anche Koinè si riconosce.
Far crescere la cultura del dono all’interno di Koinè, rivolgendoci a una realtà esterna che incrocia le priorità della cooperativa, ovvero lavorare per e con le famiglie e i bambini, è il motivo che ci ha fatto scegliere di sostenere proprio questo progetto e che ci spinge a chiedere a tutti i soci, le famiglie e i singoli che frequentano i nostri servizi di fare una donazione per raggiungere l’obiettivo di raccogliere 2.000 euro necessari ad arredare una stanza.
Paola Radaelli presidente Koinè ha ricordato l’importanza della cultura del dono, e ha, in questo periodo natalizio, rinnovato l’appello a donare quanto possibile a chi oggi attraversa u momento difficile e ha bisogno di aiuto e di sostegno nel percorso verso una nuova l’autonomia.
Questo in assoluta trasparenza, forti anche del fatto che Koinè aderisce all’Istituto Italiano della Donazione e ai suoi principi etici e di trasparenza perchè è un dovere della cooperativa utilizzare in modo “efficace ed efficiente” le risorse.
Nelle foto di questa pagina si possono vedere gli spazi comuni della comunità della Tillanzia, una stanza arredata, la stanza vuota che vorremmo arredare con i fondi raccolti, il lungo corridoio con le 19 stanze che attendono di essere occupate, la ex scuole ristrutturata che ospita la Fondazione Casa della carità, Don Colmegna che presenta a Paola Radaelli la biblioteca della Casa della carità che fa parte del Sistema bibliotecario del Comune di Milano e che è aperta ai cittadini del quartiere oltre che agli ospiti della casa.
La casa della carità
La Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani” nasce nel 2002 per iniziativa dell’allora Arcivescovo di Milano, il cardinale Carlo Maria Martini, che ha voluto destinare l’importante somma ricevuta come lascito dall’imprenditore Angelo Abriani all’apertura di una struttura d’accoglienza per le persone più bisognose.
Grazie all’immobile messo a disposizione dal Comune di Milano e adeguatamente ristrutturato, il 24 novembre 2004, alla presenza di Martini, dell’Arcivescovo Dionigi Tettamanzi, del sindaco Gabriele Albertini e del presidente della Fondazione don Virginio Colmegna, viene inaugurata la sede della Casa della carità in via Francesco Brambilla nel quartiere di Crescenzago, periferia nord-est di Milano.