Si sposta all’InformaGiovani del Comune di Novate il servizio di consulenza giuslavoristica Sportello Tutela Diritti del Lavoratore gestito dalla avvocata Daniela Romani, dedicato in particolare alle mamme che lavorano e che hanno bisogno di un parere legale, ma aperto a tutti, gratuitamente.
La pandemia ha messo in crisi non soltanto il nostro sistema sanitario ma anche tutto il sistema economico e sociale, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, gettando nell’incertezza molte famiglie.
Senza il lavoro garantito, nelle forme e nei modi previsti dalla legge, non ci sarà alcuna ripresa.
Nonostante tutte le difficoltà siamo riusciti a riattivare lo Sportello di Consulenza Giuslavoristica, per fornirvi sostegno e aiuto in questo momento di estrema incertezza.
Per qualunque dubbio o perplessità, per la tutela del diritto al lavoro, noi ci siamo”.
Prenotazione obbligatoria al numero 347 8195 548 oppure scrivere una mail a daniela.romani@email.it
Per scoprire di più su questo Sportello abbiamo intervistato Daniela Romani, avvocato dal 2013, specializzata in diritto del lavoro e mamma di un bambino di quasi tre anni. Vive a Novate da tre anni e frequenta la Corte delle Famiglie con il figlio fin da quando aveva sette mesi.
Come ti è venuta l’idea di aprire uno sportello gratuito di consulenza legale?
Fin dai tempi dell’università mi sono appassionata al diritto del lavoro perchè credo che l’attività lavorativa sia parte fondamentale della vita di tutti e spesso il lavoratore, quale contraente debole, sia costretto ad accettare condizioni o dinamiche lavorative che comprimono i propri diritti e sfociano in disagio emotivo, familiare e sociale.
Quanto alla centralità del lavoro nella vita di tutti, non è un caso che l’art. 1 della nostra Costituzione ponga l’accento proprio su questo, recitando, al primo comma: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.
Da quando sono diventata mamma mi sono resa conto che, per le donne, il mondo del lavoro è una realtà ostile che fa vivere la maternità o la genitorialità in maniera tale da creare ansie e senso di precarietà.
Per evitarlo, credo sarebbe fondamentale che la lavoratrice (ma anche il lavoratore padre) avesse piena contezza dei propri diritti e della legittimità o meno delle scelte datoriali.
Tuttavia tante lavoratrici e lavoratori, seppur consapevoli delle ingiustizie subite, hanno timore a rivolgersi ad un avvocato perchè non sono consapevoli di poter rivendicare i propri diritti o, ancora peggio, perchè hanno paura di non poter sostenere le spese per l’assistenza legale.
Ho immaginato, quindi, di mettere a disposizione la mia competenza e professionalità in uno spazio dove le mamme e i papà possano parlare dei propri dubbi e perplessità, legati alle vicende lavorative, in maniera libera e serena, dover poter ricevere sostegno e i primi strumenti per la tutela dei propri diritti.Quando e per quali motivi mi devo rivolgere ad un avvocato del lavoro?
Tutti noi trascorriamo la maggior parte della giornata al lavoro, per questo l’ambiente in cui prestiamo l’attività lavorativa dovrebbe essere un luogo sereno, ove poter trovare, per quanto possibile, la realizzazione professionale a fronte della corresponsione di una retribuzione adeguata e proporzionata alla prestazione resa.
Per questo il livello assegnato dovrebbe essere conforme alle mansioni assegnate, il potere eterodirezionale del datore di lavoro dovrebbe essere esercitato con rispetto della persona e la retribuzione dovrebbe essere erogata con puntualità e conforme a questo previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di riferimento.
I contratti a tempo determinato o di somministrazione a termine, poi, sono uno strumento volto a garantire la flessibilità del mondo del lavoro ma un eventuale abuso da parte del datore di lavoro, che non stabilizza il rapporto di lavoro e proroga all’infinito i contratti, cagiona un senso di precarietà costante nel lavoratore che si ripercuote sulla sua vita personale.
Quando non vi sono le condizioni sopra delineate è evidente che il lavoratore o la lavoratrice vivono una condizione di disagio, che potrebbe ripercuotersi sulle loro famiglie e causare, nei casi più gravi, problemi psicologici e fisici che meritano assolutamente attenzione e tutela.
A puro titolo esemplificativo si pensi che, in questi anni di maternità, tante altre mamme mi hanno raccontato di essere rientrate al lavoro e di non aver più trovato la propria scrivania o di aver subito demansionamenti o comportamenti ostili da parte dei datori di lavoro per il solo fatto di essersi prese del tempo per la propria famiglia.
Come avviene il tutto?
.Ognuno potrà prendere appuntamento specificando la tipologia di problema.
La consulenza è gratuita e sono convinta che, nella maggior parte dei casi, sarà sufficiente la prima chiacchierata per chiarirsi dubbi e perplessità.
Nell’eventualità in cui i problemi necessitassero di un mio intervento, anche solo stragiudiziale, sarà mia cura rappresentare le forme di tutela più adeguate al caso concreto rappresentato.
Ecco i servizi di consulenza attivi:
- valutare le questioni legate alla maternità e alla genitorialità, in genere
- esaminare i contratti di lavoro applicati (scelta del CCNL, contratti a termine, part-time o di somministrazione),
- verificare la corrispondenza tra le mansioni eseguite e i livelli assegnati
- esaminare le buste paga
- segnalare le pratiche di mobbing, spesso inconsapevolmente subite, in quanto dissimulate da demansionamenti e/o trasferimenti o analoghe condotte volte ad indurre a rinunciare al posto di lavoro; altresì
- valutare la liceità delle contestazioni e/o dei provvedimenti disciplinari, dei licenziamenti
Contatti per informazioni e prenotazioni:
Il servizio è disponibile dal febbraio 2019 e si è spostato, dal settembre 2020, all’Informagiovani
Quando? Il venerdì, dalle 14:30 alle 16 – su appuntamento da fissare al numero 347.8195548 o via mail: daniela.romani@email.it