20 novembre – Perché è così importante il gioco per il bambino?

Perché è così importante il gioco per il bambino? Ne parliamo in occasione della Giornata Diritti dei Bambini e degli Adolescenti, istituita dal 20 Novembre 1989 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite quando è stata approvata la Convenzione dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti per tutelare il benessere psico-fisico del minore.

Tra i numerosi diritti presenti nella Convenzione viene indicato IL DIRITTO AL GIOCO all’interno dell’articolo 31 che recita così: “Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.” (Convenzione sui diritti dell’infanzia – Unicef)

Renata Zuccalà, psicoterapeuta del centro Astrolabio, ha scritto per questa occasione alcune riflessioni sul gioco, quali cose si possono imparare e alcuni suggerimenti per le varie fasce di età.

 “La psicoterapia ha luogo là dove ci sono due aree di gioco, quella del paziente e quella del terapeuta.” W.D. Winnicott

Winnicott, pediatra e psicanalista, sosteneva che il gioco fosse un’esperienza creativa e che giocando il bambino potesse esprimere al meglio la propria personalità e competenze, grazie alla costruzione di un’area intermedia tra il mondo soggettivo e quello esterno, oggettivo, in cui fosse possibile “narrare” la propria immaginazione e fantasia. Quest’area intermedia rappresenta un luogo di comunicazione e relazione con bambini e ragazzi. Il gioco, proprio per questo motivo,  può essere considerato sia uno strumento utilizzato in psicoterapia che uno spazio di condivisione tra l’adulti e bambini.

 Cosa imparo attraverso il gioco?

Stare alle regole. Le regole sono fondamentali per la buona riuscita del gioco, impongono dei limiti e ci danno delle indicazioni su come muoverci all’interno di questo spazio condiviso (ovvero la partita che stiamo giocando). Possiamo osservare il bambino e notare come si muove di fronte alle regole (es. eccessiva rigidità o eccessivo sconfinamento) aiutarlo a capirne il senso, verbalizzare cosa stia accadendo ed il come ci si possa sentire.

Rispetto dei turni. Il turno nell’interazione di un gioco, definisce i confini di ciascun giocatore dunque implica un rispetto reciproco. Il turno, inoltre, ci educa a tollerare i tempi di attesa: ogni giocatore ha il diritto di completare il proprio gioco nei tempi per lui necessari che potranno essere diversi da quelli dagli altri.

Vincere o perdere. Il gioco è uno dei primi luoghi in cui il bambino sperimenta la sconfitta, il fallimento e così la frustrazione che ne consegue. Imparare a gestirla, in contesti ludici, può essere un buon allenamento per il piccolo che nel tempo dovrà progressivamente affrontare eventuali delusioni o insuccessi nei differenti contesti di vita (a casa, a scuola, sport, attività extrascolastiche ecc.). Accettare l’errore lo aiuterà a costruire un’immagine di sé sana e a vivere il confronto con i pari più serenamente. Inoltre, adottare comportamenti di apprezzamento nei confronti dell’avversario, evitando quindi atteggiamenti di derisione e/o offesa, potranno favorire senso di empatia e dare valore alle competenze di ciascuno.

Aspetti creativi/fantastici. Attraverso il gioco libero e destrutturato si genera perlopiù fantasia e creatività. La creatività ci permette di andare fuori dagli schemi e generare pensieri ed esperienze nuove, inoltre consente al bambino di elaborare vissuti, emozioni ed esperienze, specie quelle più faticose, che grazie alla narrazione del gioco, diventano più tollerabili e digeribili.

Alcune proposte di gioco

Orientiamoci nella scelta del gioco:

  • età, caratteristiche e attitudini del bambino
  • un luogo ed un tempo dedicato lontano da altre fonti di stimolo

Ricordiamoci il gioco ha come obiettivo stare bene insieme divertendosi!

Ecco alcuni suggerimenti di giochi e film:

  • JENGA c’è un solo vincitore ma mantenere in equilibrio la torre diventa un obiettivo comune per portare avanti il gioco: strategia, concentrazione, condivisione di un obiettivo.
    Età: 6 +
  • LABIRINTO MAGICO costruire la strada che porta ai propri obiettivi: strategia, concentrazione, flessibilità e problem solving. Età: 7+
  • DIXIT Un’Immagine vale mille parole! Le immagini contenute nelle carte sono particolarmente evocative, liberano l’immaginazione e la fantasia. Età: 8+
  • Insidie out 2 – FILM Riconoscere le emozioni, condividere situazioni emotive, rispecchia mento ed empatia. Età 6 +

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Nei giorni scorsi abbiamo portato la nostra esperienza all’Università Bicocca di Milano al corso di Pedagogia sociale ed interculturale –  indirizzo educatore socio pedagogico,
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Immagine coordinata e creatività:
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