Dati 2018 sulla povertà educativa in Italia

Nel rapporto del febbraio 2018 Report sulla povertà educativa, curati da DEPP Srl – Data, Engagement, Platforms, Politics, i dati aggregati fanno emergere due tendenze, ampiamente prevedibili: la spaccatura nord-sud in termini di servizi per minori e giovani, e una minore copertura della domanda potenziale nelle aree montane.

Questo report con le prime analisi svolte  sistematizza  all’interno della banca dati i servizi connessi al contrasto della povertà educatia. La costruzione di questa banca dati è uno degli obiettivi quali?canti della collaborazione tra Depp srl e Con i bambini – impresa sociale.

Dalle conclusioni del report si legge che “Per gli asili nido, e più in generale per le strtture per la prima infanzia,  l’elemento dominante è la carenza del servizio al sud, nelle aree che potenzialmente avrebbero l’utenza più ampia. Tali realtà peraltro non sono limitate solo ad alcuni comuni rurali e montani della provincia meridionale, ma coinvolgono gli stessi comuni capoluogo di città metropolitana come Bari, Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Catania e Messina. In queste zone vi è una domanda implicita di servizi forse inespressa, e a cui non corrisponde un’offerta di servizio pubblico adeguata.

report povertà educativaDel resto intere aree del mezzogiorno si cartterizzano per forti carenze anche negli altri servizi indagati. A partire dalle scuole: quelle di Calabria e Campania sono, insieme a quelle siciliane, le meno raggiungibili con mezzi pubblici quali scuolabus, trasporto pubblico urbano e interurbano.

Le scuole calabresi e campane risultano anche quelle meno attrezzate per lo sport, essendo più bassa la percentuale di alunni che frequentano istituti con palestra. Tale carenza peraltro riguarda anche realtà urbanizzate del nord, come le città metropolitane di Milano e Venezia. Dal punto di vista della sismicità, l’analisi con i dati resi disponibili dal Miur ha fatto emergere situazioni di potenziale rischio in determinati comuni della Basilicata.

In conclusione, queste tracce costituiscono il primo fronte opertivo della ricerca, ma anche e soprattutto il tentativo di delineare un metodo di indagine che potrà essere proseguito con la banca dati costruita durante la fase di start-up della collaborazione. Il lavoro sui dati ha fatto emergere alcuni casi specifici su cui sarà possibile focalizzare ulteriormente l’analisi, sia attraverso i dati a disposizione, sia con quelli che saranno integrati in seguito” .

Il ‘report sulla povertà educativa ‘ è scaricabile

 

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