Quasi pronte le aree di laminazione del Lura

Nella valle del torrente Lura tra Lomazzo e Bregnano è in corso, per opera del Consorzio Parco del Lura e su incarico di Regione Lombardia, un importante intervento per creare aree di laminazione, a difesa dal rischio idrogeologico e di miglioramento ecologico del corridoio fluviale allo scopo di proteggere le aree abitate dai danni delle piene oltre che arricchire la biodiversità presente creando nuovi habitat.

L’opera pubblica è inserita tra i cantieri di #ItaliaSicura  , la piattaforma del Governo per la prevenzione del rischio idrogeologico, e rappresenta una buona pratica dell’integrazione delle politiche regionali promosse dalla Lombardia per la difesa del suolo e la riqualificazione dei bacini fluviali.

Il rischio di alluvioni e frane in Italia mette a rischio una popolazione di ben 7 milioni di persone, con l’88% dei comuni a rischio e più di 5.000 vittime dal 1950 ad oggi, oltre ad un danno economico stimato da ItaliaSicura in 3.5 miliardi di euro all’anno.

Sabato 24 novembre un sopralluogo istituzionale presso il cantiere a Lomazzo ha fatto il punto dei lavori che sono arrivati all’85% dell’obiettivo e se ne prevede la chiusura per la prossima primavera con la restituzione alla cittadinanza di questa area naturale.

Il progetto ha previsto la realizzazione di tre aree di laminazione progettate per accogliere una potenziale piena di 340.000 metri cubi, con un ‘tempo di ritorno’ di 100 anni, ovvero si prevede che di questa portata ci sarà una piena al secolo.

Il progetto complessivamente è costato 12,5 milioni di euro, interamente pagati da Regione Lombardia (ben 8.5 milioni di euro dalla Direzione Generale Territorio e 4 milioni dalla Direzione Generale Ambiente). La metà di questi fondi sono andati a pagare i tanti agricoltori locali a cui è stata espropriata la terra per una superficie di 200.000 metri quadri, che ora è di proprietà del demanio idrico dello Stato, come laghi e fiumi. Il progetto è stato in grado di pagare gli agricoltori prima ancora che iniziassero i lavori, una rarità quando si parla di espropri.

Le aree di laminazione del torrente Lura sono una delle 22 aree previste a livello regionale dall’Autorità di bacino del fiume Po, allo scopo di tutelare le aree a valle dai danni delle piene dovute a piogge sempre più concentrate nel tempo.

Come ci ha raccontato il Direttore del parco Francesco Occhiuto la difesa del suolo, la tutela delle acque e la Direttiva habitat sono le tre politiche europee che si sono potute integrare in questo progetto. Il senso del progetto è quello di unire la tutela del territorio con il valore ecologico, in un’area fruibile dai cittadini, sostanzialmente per 360 giorni all’anno, visto che saranno pochi i giorni di forti piogge dove l’opera sarà sommersa almeno in parte dall’acqua e quindi non frequentabile.

Altra caratteristica di questo progetto è che fin dalla progettazione ha voluto lavorare in modo interdisciplinare mettendo insieme le competenze dell’ingegneria idraulica, della geologia, dell’agronomia, dell’architettura del paesaggio e delle scienze naturali, il tutto lavorando sul bacino idrografico, che coinvolge tre province Milano, Como e Varese.

Nel sottobacino del Torrente Lura è il primo in Italia dove si è sperimentato un Contratto di Fiume, nell’area del Lambro – Seveso – Olona fin dal 2004, ovvero un accordo territoriale finalizzato a portare tutti gli enti ad attuare politiche di interesse comune, integrando varie competenze professionali e politiche per una migliore e più efficace salvaguardia e riqualificazione ecologico-ambientale dei territori e dei sistemi fluviali.

Nel pomeriggio alla sede del Consorzio Parco del Lura a Cadorago un workshop ha approfondito e condiviso modalità e contenuti delle politiche e delle programmazioni nazionali, regionali e locali finalizzate ad una gestione del territorio e dei corsi d’acqua sostenibile e resiliente, adeguata a far fronte ai rischi oggi presenti ed a quelli che già si intravedono quali conseguenza dei cambiamenti climatici. Questo per promuovere e diffondere in modo concreto il concetto della prevenzione delle criticità di carattere idrogeologico, abbandonando la logica dell’emergenza.

Alla visita al cantiere hanno partecipato l’Assessore al Territorio, Difesa del Suolo e Città Metropolitana di Regione Lombardia Viviana Beccalossi, il Direttore di #ItaliaSicura Michele Torsello, rappresentanti delle istituzioni locali, regionali e nazionali. L’Assessore Beccalossi nel ringraziare il Consorzio del parco Lura per la “bellissima opera ambientale” che sta portando avanti ha sottolineato la difficoltà di spiegare ai cittadini del territorio un progetto così complesso, che ha coinvolto molti enti.

Il Consorzio ha tenuto conto di questa esigenza e ben prima della conclusione dei lavori ha ristrutturato il piccolo edificio che a Lomazzo ospitava il depuratore, a poca distanza dall’attuale cantiere, e ha realizzato il Centro Biodiversità, situato lungo il percorso ciclopedonale principale e accessibile da via Brianza, gestito da Koinè e sede di numerose attività per bambini e famiglie durante tutto l’anno, con laboratori, visite guidate naturalistiche, eventi culturali.

Anche le scuole sono state coinvolte e negli ultimi tre anni sono stati oltre 6.000 gli studenti di 302 classi di ogni ordine e grado che hanno partecipato al progetto di educazione ambientale “E in mezzo scorre il torrente”, un servizio proposto gratuitamente dal Consorzio Parco del Lura alle scuole dei comuni aderenti al Parco e realizzato da Koinè cooperativa sociale onlus sui temi del paesaggio, dell’agricoltura, della biodiversità, del torrente e dell’acqua, del suolo e della mobilità sostenibile. I risultati raggiunti sono nel complesso molto positivi. La partecipazione degli studenti, l’ampliamento dei rapporti con gli insegnanti di ogni ordine e grado e il coinvolgimento di alcune associazioni locali (ad esempio i gruppi di Protezione civile operanti sul territorio) hanno permesso di rinsaldare quel rapporto tra il territorio e i cittadini, che rappresenta il modo migliore per conoscere, preservare e riqualificare l’ambiente in cui si vive.

Nei primi mesi del 2018 inoltre è prevista la realizzazione di una mostra itinerante e un video per illustrare ai cittadini del territorio gli obiettivi dell’ambizioso progetto, oltre a un ‘Quaderno di fiume’ per i bambini.

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